21 luglio 2017, Filò delle vigne, Baone (PD).
Il rilievo del 21/07/17 rappresenta il primo di un piano di monitoraggio programmato all’interno del progetto FSE “Droni in viticoltura e frutticoltura” che prevede altri due rilievi a cadenza settimanale. Lo scopo è quello di determinare le fasi di invaiatura dell’uva mediante fotocamera e sensore multispettrale e di confrontare le immagini ottenute da quest’ultimo sensore con quelle satellitari liberamente disponibili (Landsat e Sentinel). L’inviatura delle uve nere (ovvero il viraggio di colore delle bacche) è determinata dal calo dei pigmenti di clorofilla e l’aumento degli antociani.
Si tratta di una fase molto importante che permette di prevedere con anticipo il momento della vendemmia. Diverse ricerche mostrano come in questo periodo il calo di attività fotosintetica non sia limitato ai grappoli ma apprezzabile sull’intera pianta e pertanto correlabile all’indice NDVI, anche con basse risoluzioni (come quelle ottenibili dalle immagini satellitari gratuite).
Area d’indagine
Il vigneto scelto per questo rilievo è situato nel comune di Torreglia (PD), all’interno del Parco Regionale Colli Euganei, lungo un pendio del monte Pirio esposto a nord-est. La superficie studiata, compreso fra le quote 150 e 200 m s.l.m, è di circa 1,3 ha con lato lungo di 250 m ed una pendenza attorno al 20%. Il vitigno presente è un Merlot e la sistemazione del vigneto è a ritocchino.
Rilievi con APR
Il rilievo è stato realizzato dalla società Archetipo eseguito mediante l’APR di categoria Very Light DJI Matrice 100. I punti di controllo a terra (GCP) necessari per il post processing delle immagini acquisite sono stati posizioni lungo i due margini lunghi dell’area interessata. In totale sono stati posizionati 10 GCP e georeferenziati con GPS Geomax Zenith 20. I chiodi topografici associati ad ogni punto sono stati lasciati nel terreno in modo da poterli riutilizzare nei successivi rilievi previsti. La principale difficoltà riscontrata nell’effettuare il rilievo mediante APR è derivata dall’area d’indagine in pendenza che ha reso necessario un piano di volo in 3D, in modo da mantenere costante l’altezza di volo del drone al variare della quota del terreno.
Il volo è stato effettuato quindi mediante il software UGCS prodotto dalla SPH Engineering di Riga (Lettonia) che ha permesso di gestire il piano di volo da PC considerando anche la morfologia dell’area indagata. Questo metodo prevede l’utilizzo di un PC comunicante via wireless con uno smartphone a sua volta collegato al radiocomando del drone. Il primo volo è consistito in un rilievo RGB con camera DJI Zenmuse X5 ad un’altezza di volo di 25 m. Il secondo volo è stato effettuato con il sensore multispettrale modificato Agrowing e sensore RGB Zenmuse X3 utilizzato come camera di riscontro. In questo caso non è stato utilizzato un piano di volo ma l’APR è stato pilotato in manuale scattando delle immagini alle altezze di 100, 130 e 150m, con risoluzione a terra rispettivamente di 1,78 cm/px, 2,31 cm/px e 2,5 cm/px. Le immagini ottenute verranno confrontate con quelle satellitari Sentinel passanti nel periodo più prossimo alla data del rilievo.
Oltre al rilievo mediante APR sono state effettuate delle indagini a terra al fine di poter confrontare i dati aerei con dei dati puntuali sul grado di invaiatura e sulla visibilità dei grappoli. L’indagine è stata eseguita mediante l’individuazione di 32 punti di campionamento distribuiti lungo 6 filari. Per ogni punto è stato scelto un grappolo campione ed effettuato il conteggio del numero di acini invaiati e del numero di acini totali. Sono state inoltre effettuate due foto sulle facce opposte del grappolo e una foto di inquadramento comprendente la vite selezionata e quelle poste lateralmente ad essa entro la distanza di un metro.
Successivamente al rilievo APR sono stati raccolti dei campioni di circa 20-30 acini per ogni punto di campionamento, prendendoli da diversi grappoli posti lateralmente alle aree di 2 m incluse nelle fotografie ed inserendoli in buste numerate. Su tali campioni verranno eseguite delle indagini di laboratorio al fine di determinare la variazione nella composizione chimica dell’uva durante le diverse fasi dell’invaiatura. Ogni punto d’indagine è stato segnato mediante un nastro provvisto di codice identificativo, in modo da poter ripetere l’indagine nelle successive giornate. Non è stato possibile per questioni di tempo georeferenziare i punti campionati, operazione che verrà effettuata nel successivo rilievo.